sèra s.f. sera, serata. Mi paret chi demus haer una bella sera mi pare che avremo una bella serata, un bel dopo pranzo. Giacché per i sardi la sera incomincia subito dopo il mezzogiorno. Dopo il mezzogiorno infatti si augura subito bona sera. | So istadu tota sa sera cun isse sono stato tutto il pomeriggio e tutta la sera con lui. | Hap’a benner istasera, cras sera verrò quest’oggi, domani dopo pranzo. | Bona sera è un personaggio imaginario, simbolo della semplicioneria. Abbaidadilu cue a tiu (ziu) Bona sera guardalo lì quel mattacchione. Est igue che tiu Bona sera è là che pare un matto. | Bona sera si dice anche per addio! chi s’è visto s’è visto. Sos dinaris los ha leados isse, e bona sera! i danari li ha presi lui e si può temere che non li vedremo più. | A part’’e sera di sera, verso sera, sempre però comprendendovi il pomeriggio. Anche s.m. → sèro. || lat. sera, [fem.] di serus tardivo, sottinteso hora, ora tarda.