pùnghere tr. pungere. M’ha puntu un’abe, un’’espe mi ha punto un’ape, una vespa. Si ti punghet s’ispina, dà’ attenzione se ti pungon le spine, fa attenzione. | Con l’oggetto dell’arma o dell’arnese acuto con cui si punge, quindi pungher s’ispidu, su puntolzu, su pugnale, sa resorza immergere nella carne o in qualsiasi altra materia lo spiedo, lo stimolo, il pugnale, il coltello. Daghi no la cheriat lassare li pungheit s’ispidu poiché non la voleva lasciar libera gli cacciò in corpo lo spiedo. Punghelis su puntorzu a cussos voes chi no sun andhendhe a nuddha pungola i bovi che non stanno camminando. A s’anzone l’ha puntu sa resorza in su tuju ha cacciato all’agnello il coltello nella strozza. | rifl. Ha toccadu sa prunizza e s’es puntu a sa manu ha toccato le prunicce e s’è punto alla mano. | Intignare, tarmare, detto di stoffe. Cussu furesi s’es puntu in sa cascia quell’orbace s’è intignato, tarmato nella cassa. Sa lana si punghet lestra si no es manipulada dai candho in candho la lana s’intigna presto se non è scossa di quando in quando. | ass. S’abe, s’ispina punghet l’ape, le spine pungono. Al fig. Isse istat sempre punghendhe cun sas bàlzigas suas egli sempre punge con le sue botte. | Anche tr. Cussas paraulas l’han puntu meda quelle parole l’han punto molto. | Pungher su polcu, sos anzones ammazzare il majale con l’accoratoio, scannare gli agnelli. || lat. pungere.