pesàdu agg. e part. pass. pesato. Casu pesadu e no pesadu cacio pesato e non pesato. | Pesadu in pê, ficcadu, reu, rizzu alzato in piedi. Su caddhu s’es pesadu reu il cavallo s’è impennato. | Alzato da letto. Pesadu dai sas chimbe alzato dalle cinque. | Allevato, educato. Pesadu in sa povertade, in sas dilicadesas, in sos imbìmbinos cresciuto nella povertà, tra le delicatezze, tra le carezze e i daddoli. Pizzinnu bene, male pesadu ragazzo bene, male educato. Cussa pizzinna es bene pesada meda quella ragazza è molto bene educata. Sa sorre invece est una male pesadazza la sorella invece è una grande maleducata. Bene pesadu! è l’augurio che si fa a chi si alza da letto. Fizigheddhu meu, bene pesadu! figlioletto mio, ben alzato! Anche per un malato che si alza dopo una lunga malattia. Bene pesadu! e da’ inoghe a chent’annos un’atera ben alzato! e da qui a un secolo un’altra (malattia). | Pesante. Cun rughe pesada in sas palas (Vass.). | Uno, il cui nome è stato imposto ai discendenti o parenti. Babbu e mama pesados dai sos fizos padre e madre i cui nomi sono stati imposti dai figli ai propri figli. | Pane pesadu pane levitato.