pàre (a) avv. a vicenda. Aggiuaresi, iscollaresi a pare aiutarsi, rovinarsi a vicenda. Abbaidaresi a pare guardarsi l’un l’altro. Ponner a pare mettere a confronto. Già sun de ponner a pare! non sono paragonabili! Minter a pare metter male tra due o più. Cussa limba ’e pibera ha missu a pare sas familias quella lingua di vipera ha inimicato le famiglie. A manu a pare uniti per mano. Giobaresi a pare unirsi insieme. Si sun giobados a pare, ma no han a istare meda umpare (impare, in pare) si sono sposati, ma non staranno molto insieme. Fagher a pare incontrarsi insieme, arrivare insieme. Connoschersi a pare conoscersi a vicenda. De front’a pare di fronte l’uno all’altro. Ponner a front’a pare metter l’uno di fronte all’altro. Si scrive anche → appàre. | De pare: bogare de pare disfare, scomporre nelle diverse parti, smontare. Bogare de pare una giaga, unu rellozu, una macchina smontare un cancello, un orologio, una macchina. Minter a pare, torrare a pare ricomporre, rimontare. Anche al fig. rappaciare. | Bessire fora de pare separarsi, di due conjugi. Pustis de un’annu de matrimoniu sun bessidos fora ’e pare dopo un anno di matrimonio si son separati. Anche qui torrare a pare rappaciarsi. | A cuncordia, a intesa de pare d’intesa. Fin a intesa de pare erano d’intesa. | A costazu ’e pare di fianco l’uno all’altro. A su pranzu fimus a costazu ’e pare nel pranzo eravamo a fianco. | A manu ’e pare concordemente. | Subr’a pare, subra ’e pare l’uno sopra l’altro. Duas pezzas de casu subr’a pare, subra ’e pare due forme di cacio l’una sull’altra. | Che pare uguale. Sos pizzinnos sun totos tres che pare i fanciulli son tutti tre uguali. | Intro ’e pare l’uno dentro l’altro. Sos piattos sun totos duos intro ’e pare i piatti sono l’uno dentro l’altro. | Che pare la stessa cosa. Frittu o caldu pro me es che pare freddo o caldo per me è la stessa cosa. Bos cherides fagher totu che pare volete farvi tutti uguali, tutti ugualmente matti, insensati, || lat. par.