gìghere tr. portare, avere, recare, condurre. Gitto solu milli francos in busciacca ho solo mille lire in tasca. Gitto sa conca tota intronada ho la testa intronata. Si faghes de bravu t’hap’a gighere a sa festa se sarai buono ti condurrò alla festa. | Gigher pane in saccu aver buone provviste; al fig. esser dotto, saper che cosa dire. Gigher a bantu, a birgonza, a dillezu proporre a vanto, vergogna, dileggio. | Gighere in ojos a unu aver uno come bruscolo negli occhi. | Montare, delle bestie. | Gigher a pala, a cuccuru, a caddhu portare sulle spalle, sulla testa, a cavallo. Gigher a pala, al fig. Gighed a pala tantos colzos ha sulla coscienza tanti assassinii. Gighed a pala tota sa familia ha sulle spalle tutta la famiglia. Gigher a manu a manu condurre per mano. Es vezzu e lu gighen a manu a manu è vecchio e lo conducono per mano. Al fig. condurre come un bimbo. Si no lu gighen a manu a manu pro isse no ischit fagher nuddha se non lo guidano come un bimbo da sé non saprebbe far nulla. | Gigher a ispantu essere la meraviglia. Este una cosa ch’es gitta a ispantu in tota sa ’iddha è la meraviglia di tutto il paese. | rifl. portarsi, comportarsi. Si gighen bene sempre che cojuados nôs si voglion sempre bene come sposi novelli. Si gighet bene cun totu si comporta bene con tutti. | Lassaresi gighere lasciarsi menare. Si lassat gigher dai sa connada si lascia guidare dalla cognata. | Gighere guidare. Lu gighet sa muzere lo domina la moglie. | Congiungersi del maschio con la femmina, delle bestie → giùghere, portàre.