bestìre 1 s.m. vestito, abito. Bestire de puppia vestito da bambola. In modo speciale per quello dei bambini e delle signore. Est ancora in bestire è ancora bambino. Ponnersi in bestire vestirsi da signora. Dai candho had isposadu su brigadieri s’es posta in bestire da quando ha sposato il brigadiere s’è vestita da signora. | Degherli a una su ’estire esser degna di vestir da signora, starle bene anche esteticamente. A cussa, maccari povera, già li deghet su ’estire quella lì, anche povera, sarebbe degna degli abiti signorili. Cantu li deghet su ’estire nou! come le sta bene il nuovo vestito! | Piangher su ’estire subra o in dossu a una non esserle conveniente, non starle bene il vestito da signora. Es segnora, ma li pianghet su ’estire subra (in dossu) è signora, ma le vesti signorili le piangono addosso. | Bestire de muda, de gala abito di gala, di festa, di cerimonia. Bestire de càstiu di festa; bestire de fittianu da fatica. | Bestire curzu vestito corto; un tempo si diceva solo per le bambine (oggi purtroppo si deve dire anche per le vecchie...). Esser ancora in bestire curzu essere ancora bambina. Pucci, inoramala, es cana chei sa culumba ed est in bestire curzu che una criadura! peuh, diavolo, ha la testa tutta bianca e ha il vestito corto come una bambina! | Bestire longu veste lunga. Si dice specialmente per la veste talare dei sacerdoti. Dai candho l’han postu in bestire longu no alzat pius sos ojos da quando si è vestito da prete non alza più gli occhi da terra. | Bestire de mascara vestito da maschera. | Bestire de dolu vesti da lutto. Bestire de allegria abito non di lutto. | Bestire de cojuada noa, de isposa vestito da sposa. | Pijaresi su ’estire raccogliere le falde del vestito.