bèntre s.f. ventre, pancia. A bentre bòida, piena a pancia piena, vuota. Bentr’’e saccu, bentr’’e cane o canina, bentr’’e unturzu, bentr’insfundhada che non sazia mai. | Bentre de chentu pizos o pizàdile cento pelli, secondo ventre. | Bentr’’e mama l’utero materno. Esser ancora in bentr’’e mama non essere ancora nato. Tue fisti ancora in bentr’’e mama candh’eo fia già mustazzudu tu non eri ancora nato e io avevo messo già i baffi. Dai ’entr’’e mama dall’utero materno. Oe sos fizos abberin s’oju dai ’entr’’e mama oggi si nasce a occhi aperti. | A bentre geuna o bòida al digiuno; a bentre piena a pancia piena. | A bentr’a chelu o a bentres in sus supino; a bentr’a terra prono. | Pro sa ’entre per i soli alimenti. Servire pro sa ’entre servire senza mercede, per i soli alimenti. | Bogar’’entre far pancia, ingravidare, delle bestie. | Pienare sa ’entre saziarsi. Daghi s’ha pienu sa ’entre si ch’andhat dopo essersi empito il buzzo ci lascia. Basta ch’hapa piena sa ’entre no m’importat nuddha mi basta ch’io mangi, il resto non m’importa nulla. | Cuntentare sa ’entre: cantos macchines si faghen pro cuntentare sa ’entre! quante pazzie si fanno per il ventre! | Istringher sa ’entre digiunare, fare economia. Sun tempos malos e bisonzad istringher sa ’entre sono tempi tristi e bisogna restringere il ventre. | Pesaresi dai banca a mesa ’entre levarsi da tavola sul più bello, sazi a metà. | Bettar’a bentre mangiare, rimpinzarsi. No pensan sinò a bettare a bentre non pensano che a mangiare. | Culazzu de sa ’entre ventriglio. | Bentre de s’oju palpebra, spec. all’interno. Gighed infiamadas sas bentres de s’oju ha le palpebre infiammate. | Sos cherveddhos de sa ’entre (voc. puer.) il contenuto del ventre. Quando si ammazza il majale, ai bimbi si promette a chi il rene, a chi il fegato, a chi il cuore, a chi la vescica da enfiare, a chi sos cherveddhos de sa ’entre le “cervella del ventre” che sono, naturalmente, poco appetibili e desiderabili. Gli ignari credono che si tratti di un boccone prelibato [→ ’èntre].