beneìttu agg. e part. pass. benedetto, esaltato, lodato. Beneittu Deu! intercalare che si adopera in circostanze varie di meraviglia, di contrattempo, di dolore, d’odio; qualche volta è un semplice riempitivo. Como, beneittu Deu! / hamus dadu trozza e bolta (Pis.). | Abba beneitta pioggia propizia, anche per altre cose desiderate, favorevoli, utili. | Paraulas beneittas parole savie, grate. Passos beneittos passi che portano vantaggio e consolazione. | Trabaglios beneittos lavori che fruttano. Terras beneittas terre feconde. | Beneitta sa mama chi t’ha penadu, chi t’had allattadu! beneittu su latte ch’has suttu! è il “beatus venter” ecc. del Vangelo. | Si dice anche di cose che non hanno ricevuto alcuna benedizione, e sono state adoperate in chiesa per qualche funzione sacra. Per esempio chera beneitta è la cera delle candele che sono state accese nel “sepolcro” del Giovedì Santo; fetta beneitta è quel nastro col quale si è legato il velo del calice nello stesso Giovedì Santo. | Abba beneitta acquasanta.