’àlza s.f. falangio, specie di ragno velenoso. Anticamente quando uno fosse stato appinzato da quest’insetto, veniva sotterrato fino al punto della morsicatura e intorno gli danzavano sette fanciulle o sette mogli o sette vedove secondo il colore della bestiola morditrice, e si cercava di stordirlo con canti e con gazarra semiselvaggia. Se il disgraziato non guariva, veniva messo nel forno tiepido, finché non sudasse. Il Berni confonde questo ragno con la tarantola o solifuga, forse perché in alcune parti dell’Italia meridionale si usavano le stesse tregende intorno a colui che fosse stato morsicato dalla tarantola → ’àrza.