àe s.f. uccello, volatile. Aquila, l’uccello per eccellenza, il re degli uccelli. Anche fig. Esser un’ae essere un’aquila, aver grande ingegno. Bolare che ae camminare celermente, affaticarsi, lavorare sodamente. Cussu babbu, pro sos fizos, bolat che ae quel padre, per i figli, si affanna, stracana. Pintare s’ae a bolu dipingere, ricamare a perfezione, di pittore valente o di brava ricamatrice. | Ae mala complessivamente per uccelli di rapina. Dês esser dadu a mandhigare a s’ae. Ancu ti si mandhighet s’ae mala! che ti possano divorare gli uccelli di rapina! Passàrebbi s’ae mala quando in un luogo si son commessi atti di vandalismo, o in un branco s’è fatta strage. Su chi suffr’eo no lu suffrat mancu s’ae! Quando in un luogo si fa molto chiasso si dice che no bi pasat mancu s’ae, o manc’aes non vi riposa neanche l’aquila o neanche gli uccelli.